Asociación Muchachos de la Calle

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30 de octubre de 2017

La imposible poesia de la evasión ' Anna Maria Tiziano ' La Voce d'Italia

L’impossibile poesia dell’evasione Pubblicato il 29 ottobre 2012 da redazione CARACAS.- Affacciati nel ricordo di un “pupazzetto di pezza”, il nostro sguardo si ferma su un disegno ingenuo… “Gracias por su Apoyo”… v’è scritto a lettere elementari. Un ricordo caro, dell’”Asociacion Muchachos de la Calle” fondata da Gustavo Misle e Deanna Albano… Ne seguiamo l’incredibile lavoro da ormai quasi trent’anni. Deanna e Gustavo: un esempio di lealtà, di generoso amore verso chi l’amore non l’ha mai conosciuto. Ci riferiamo al “Barrio – Los Erazos” dove molti bambini hanno imparato a “parlare” di se stessi attraverso il disegno, l’elaborazione artistica della carta, le visite guidate, nella culla della cultura europea: Firenze.. Gustavo Misle, che ha saputo adoperare il “linguaggio della sensibilità profonda” con i suoi “muchachos”, giorni fa ha visto un suo ingenuo lavoro artistico guadagnarsi la “Mencion Especial” nel “Primer Salon del Paisaje” indetto dall’”Instituto de lasArtes de la Imagen y el Espacio” del “Ministerio del Poder Popular para la Cultura” del Governo Bolivariano del Venezuela . Adesso è esposto nel “Museo de Bellas Artes” di Caracas. Si tratta di un acrilico su tela (100x80cm.) raffigurante lo scorcio del quartiere metropolitano “Los Erazos”… Piccole casette, quasi una sull’altra e tante…tantissime antenne di televisione. Perchè? Che significano tutte queste antenne in una piccola viuzza di quartiere? -Sai, le persone non siedono più fuori la porta di casa a chiacchierare…Sai, ogni anno la violenza della capitale uccide tantissimi esseri umani ( potrebbero riempire totalmente il “Poliedro”)… Si tratta anche di “balas perdidas” ed allora la gente si chiede:”Mas alla de la “nueve milimetro”, que tenemos?”… e la risposta è :”La Television”! Una gamma di spettacoli trasmessi da tanti luoghi…magari “inventati” ma che in fondo intrattengono chi non vuole uscire di casa…chi ha paura di affrontare un fine settimana “all’aperto”. – Perchè Gustavo? Che sta accadendo? – Vedi, in America Latina non si è prodotto il “sogno collettivo”…ed allora, con cosa contiamo? Prima, una volta, i ragazzi parlavano dei loro progetti e, molti dei nostri “muchachos” lo facevano attraverso il disegno, la pittura… Oggi, è come se tutto si fosse cristallizzato…un tempo senza tempo… Allora, io mi sono chiesto: “Ma come sono nati i “barrios”’? Cosa ha motivato le persone?..Ed ho scoperto che sono state le donne”.. – E perchè? -Una volta, le donne ascoltavano le “radionovelas” e…sognavano. …Sognavano la Capitale e, piano, piano, hanno lasciato la vita del “pueblo” per cercare di vivere, magari,dei sogni che non si sono mai realizzati… È sempre stata la popolazione femminile a cercare, attraverso gli stimoli radiofonici, (ed oggi televisivi), una vita “parallela”… Mi chiedi il “perchè di tante antenne” nel mio disegno: perchè così adesso, è il “barrio”…tante antenne per “scegliere” la “fantasia che si vuol vivere”…Lontani dalla violenza di tutti i giorni…dalle “balas perdidas”. Oggi, purtroppo, non esiste più lo “spazio comunitario”… Dopo le ore 18,00, certe zone di Caracas è meglio non percorrerle. – E allora ci rifugiamo in un “mondo fittizio”? -Non tanto “fittizio”. Io direi… quasi parallelo, cercando un qualcosa che ci “addolcisca” un poco la realtà. Vedi – sottolinea Gustavo- c’è la decadenza del mondo occidentale, dei suoi simboli – le società stanno cercando con affanno quel “qualche cosa” che motivi l’esistenza. Purtroppo ci stiamo convertendo tutti in “cittadini mondiali” attraverso i vari mezzi di comunicazione “lampo”…Si assume un nuovo linguaggio (corretto o no)…si ha l’impressione di”condividere tutto con tutti” ma è solamente l’impressione…Non abbiamo potuto produrre nuovi simboli e quelli vecchi, sono già superati. Il problema attuale, secondo me, è che non ci sono idee…Nel mondo moderno, siamo ormai una “bestia illustrata”: l’antenna parabolica è un “mondo simbolico”…il simbolo di una “società in decadenza”. L’incontro con Gustavo, nonostante tutto ciò che abbiamo conversato, ci riempie di allegria… Esistono ancora persone come lui che parlano “guardandoci negli occhi” senza la necessità di una “tecnologia superintelligente”… E…. parlando così, alla “vecchia maniera”, possiamo vivere ancora la gioia di veder affiorare qualche lacrima d’emozione…”nature”…… come una volta! Anna Maria Tiziano

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